lunedì 8 maggio 2017

Una gatta e la sua farmacista - 11

Senti, capo, passi che te ne vai così, di punto in bianco, sparisci e mi abbandoni con tutta la casa sulle spalle da gestire e controllare.
Sorvoliamo anche sul fatto che appena volti l'occhio qui si scatena un'anarchia totale e assolutamente deplorevole: non so bene come sia possibile, perché non è che sei esattamente un mostro di organizzazione e autorità, ma quando ci sei tu tutto sembra filare abbastanza liscio e l'ambiente appare perlomeno vivibile. Ti allontani tu e il caos regna sovrano.
Quello su cui non posso certo sorvolare è l'assoluta mancanza di regole che emerge in tua assenza.
Ma come li hai educati questi qui, dico io.
È mai possibile che ognuno entri ed esca a suo piacimento, gli orari dei pasti sono a dir poco fluttuanti  (per non parlare della qualità, assolutamente deplorevole), confusione ovunque, una babilonia stressante e veramente fastidiosa.
Intanto, lo sai che quando è da sola tua figlia dorme nel nostro letto? Dice che è molto più largo e comodo del suo. Bella forza! Vorrei ricordarti che quello é il nostro letto, mio e tuo: già ci tocca dividerlo con tuo marito, ma, perlomeno lui mi lascia abbastanza posto perché io possa stare comoda.
Tua figlia? Un disastro: pretenderebbe anche di allungare completamente le gambe e, pensa, si piazza in mezzo al letto e mi vorrebbe relegare in un angolo! A me! Il letto è solo mio e tuo: tutti gli altri sono ospiti poco graditi che dovrebbero avere almeno la decenza di non disturbare più di tanto, altro che gambe allungate. Se andiamo avanti così, capaci anche di pretendere di allargare le braccia. Robe da matti, di questo passo chissà dove andremo a finire.
E poi lo sai che alla mattina vorrebbero anche dormire fino a tardi?
È una vera indecenza: devi assolutamente fare qualcosa!
Sai quanto sono delicata, io, quando verso le cinque e mezzo comincio a darti la sveglia. Ebbene: quella sciagurata di tua figlia ha avuto il coraggio di cacciarmi via asserendo che la stavo martirizzando. Io! Io che mi faccio premura di darti tanti grattini , ma stando ben attenta solo a sfiorarti con le unghie, mica le affondo; io che ti do un sacco di testatine delicate delicate: non é certo colpa mia se voi umani siete dei poltroni terribili e per farvi alzare dal letto neppure con la gru ci si riesce. Con te devo cominciare alle cinque per farti alzare alle sei, con tua figlia prima delle sette non c'è stato verso di ottenere qualcosa. Le sette? Un'ora inaudita per delle persone che dovrebbero essere scattanti attive produttive dinamiche. Ma in che mondo vivete!
Lo sai che cosa ha avuto anche il coraggio di fare? Non sono una che fa la spia, ma quando ci vuole ci vuole. Non riferirle che te lo detto, sarebbe capace anche di offendersi.
Siccome era convinta che cercassi di svegliarla solo perché avevo fame, ha cercato di imbrogliarmi offrendomi dei croccantini prima di andare a letto. Lo vedi che non ha capito niente? Ti sembra che io mi impegni ogni mattina a fare da sveglia solo per una cosa così volgare come quattro croccantini?
Io ho il compito importantissimo di non farvi impigrire, di ricordarvi che le prime ore del mattino han l'oro in bocca, di mantenervi vivi vivaci svegli pronti acuti. Ti sembra che mi farei comprare con quattro stupidi croccantini, come quelli che dai a tutti gli altri, magari anche a quella smorfiosa della Filtri?
Almeno una scatoletta sopraffina mi doveva offrire, che diamine.
Qualcosa di raffinato, superlativo, superbo, in linea cioè con il ruolo di importanza fondamentale e  l'alto incarico che ricopro. Non sono certo una qualunque, io.
E poi, guarda, non te lo volevo neppure dire, ma sappi che ti ha manomesso perfino  la sveglia ed ha usato il tuo bagno e anche le tue cose.
Così almeno ti regoli per la prossima volta e prima di abbandonare la nave in balia della tempesta ci pensi non due volte, ma cento

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